martedì 25 marzo 2014

Apple con il suo Multipeer Connectivity Framework potrebbe cambiare il modo di accedere al web






Apple con il suo Multipeer Connectivity Framework potrebbe cambiare il modo di accedere al web



La settimana scorsa vi abbiamo parlato della prima applicazione su App Store che sfrutta il protocollo Multipeer Connectivity Framework per chattare senza una connessione ad internet. Questa novità nel giro di pochi mesi, potrebbe avere sviluppi molto più grandi, modificando anche il nostro modo in cui ci connettiamo al web.

Multipeer Connectivity Framework

FireChat è la prima applicazione presente su App Store che sfrutta il Multipeer Connectivity Framework, un nuovo protocollo introdotto da Apple in iOS 7 che consente di scambiare dati senza la necessità di avere una connessione ad internet. Il risultato è quindi un’applicazione che ci permette di chattare ed inviare file in un sistema di messaggistica in cui qualsiasi persona che si trovi nel raggio di 30 metri da noi (e con l’applicazione aperta) potrà leggere ciò che scriviamo.

Il Multipeer Connectivity Framework introdotto da Apple si basa sullo stesso principio di AirDrop e volendo si potrebbe anche creare e condividere una connessione ad internet attraverso la creazione di una wireless mesh network, una sorta di network strutturato come una catena.

Sarà quindi possibile condividere una sola connessione ad internet con tutti i dispositivi presenti nel raggio d’azione; questi inoltre potranno condividerla a loro volta con altri dispositivi e così via. La funzione può risultare utilissima nel caso in cui si voglia, ad esempio, aumentare il raggio di azione del proprio Wifi domestico o anche nelle situazioni d’emergenza.

Pensiamo all’eventualità di un terremoto, di un blackout o ad un’inondazione: le linee telefoniche, se disponibili, devono rimanere libere per facilitare i soccorsi. Inviarsi messaggi con il sistema di Apple può quindi risultare davvero molto conveniente.

Al momento ci sono però alcuni importanti problemi da risolvere: il raggio d’azione ed i rapporti con gli operatori telefonici. Il raggio d’azione, essendo di soli 30 metri, è molto limitante. Inoltre alcuni operatori telefonici considerano questo protocollo alla stregua di un tethering internet, di conseguenza si rischierebbe di dover pagare importi extra.

Infine, il re di tutti i problemi riguarderebbe la velocità di connessione ad internet: come è noto a tutti, se la connessione è una soltanto, più dispositivi si connettono e più la velocità di rete sarà rallentata.

Ricordiamo però che una connessione di questo tipo può essere sfruttata non solo tra smartphone, ma in linea teorica anche da tutti quei dispositivi provvisti di Wifi e Bluetooth, quindi anche dispositivi indossabili e molti altre accessori. Insomma il futuro potrebbe realmente permetterci di connetterci in ogni angolo del mondo, con il minimo sforzo.

Via | BGR

















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